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Coppie omosessuali: riconosciuto il diritto alla vita familiare

Pubblicato in: Separazioni e divorzi

La Corte Europea ha riconosciuto che le coppie omosessuali hanno diritto alla vita familiare al pari delle coppie eterosessuali e pertanto non possono essere escluse dalla tutela prevista per le unioni civili di fatto

La Corte europea dei diritti dell'Uomo ha pronunciato un'importantissima sentenza di materia di coppie di fatto tra persone dello stesso sesso (Corte europea dei diritti dell'Uomo - Grande Camera - Sentenza 7 novembre 2013).

In particolare la Corte ha riconosciuto che il diritto a vivere insieme delle coppie dello stesso sesso rientra nella nozione di "diritto alla vita familiare", e come tale deve essere tutelato ai sensi dell'articolo 8 della Convenzione europea dei diritti dell'uomo.

Già in passato, la Corte aveva avuto occasione di affermare il diritto alla vita familiare per le coppie omosessuali, meritevole di tutela ai sensi del citato articolo 8 (sentenza del 24 giugno 2010, ricorso n. 30141/04, Schalk e Kopf contro Austria).

D'altra parte, ha precisato che gli Stati membri, pur non avendo l'obbligo di adottare specifiche leggi sul riconoscimento di diritti a coppie dello stesso sesso, hanno tuttavia l'obbligo di impedire forme di discriminazione.

Pertanto, laddove uno Stato decida di introdurre una legge sulle unioni di fatto, non potrà escludere dal campo di applicazione della detta legge le coppie dello stesso sesso, perchè allora realizzerebbe una discriminazione fondata appunto sul sesso delle persone.

Siffatto comportamento, quindi, è censurabile in quanto viola il divieto di discriminazione previsto dall'articolo 14 della Convenzione europea, in collegamento con il diritto al rispetto della vita privata e familiare.

La Corte quindi ha affermato il principio secondo cui "gli Stati non hanno un obbligo di adottare misure positive volte a riconoscere unioni civili per coppie dello stesso sesso ma, nel momento in cui emanano una legge sulle unioni civili per coppie eterosessuali, non possono prevedere un'esclusione per coppie dello stesso sesso. Costituisce una violazione del diritto al rispetto della vita familiare e del divieto di ogni discriminazione l'assoluta impossibilità per coppie dello stesso sesso di accedere alle unioni civili anche considerando che si trovano in una situazione analoga alle coppie eterosessuali" (Corte europea dei diritti dell'Uomo - Grande Camera - Sentenza 7 novembre 2013).

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